Amputazione? Non necessariamente: i possibili limiti della mediologia

Salvatore Iaconesi
6 min readMay 25, 2022

Già QUI nei mesi scorsi mi sono speso per tentare di capire quando/come mi sarei rotto.

«Sta avvenendo ora, nell’apocalisse»

Necessità di nuovo codice per avere a che fare col mondo.

Premessa

In DataPunk abbiamo suggerito la possibilità e il bisogno di differenti modelli per percepire i dati e la computazione. Modelli rivolti alla sensibilità, radicalmente queer, alieni, eerie e weird rispetto a quelli attuali.

Si può dire di più, capire di più tirando i fili della storia.

Come avvenne per il teatro di Stanislavskij, è forse giunto il momento di codificare un’evoluzione per descrivere e avere a che fare con la nuova realtà in cui viviamo, composta oggi in così larga parte di dati e di computazione. Storicamente questo passaggio somiglia al tentativo di Lee Strasberg di superare la dimensione psicotecnica verso un codice più diretto, in grado di definire una prassi performativa in cui il codice stesso può (potrebbe) descrivere e mettere in atto uno vero e proprio stato di benessere legato al corpo (attraverso il gesto, la ritualità).

In questo la musica (o meglio il suono) — invece che solo la dimensione visuale oggi dominante — ci può aiutare

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