C’è, comunque, da dire che il format e anche la modalità di organizzazione è tra i problemi.
Un evento del genere non può evitare di essere una “Bolla”. Amici che chiamano amici. Il che può anche andare bene, dipende cosa si vuole fare.
Oltre a riprendere e sostenere con forza l’emergere di eventi differenti, in cui si lavora prima e dopo e che all’evento ci si networka e sbronza allegramente, forse è anche il caso di pensare a dei modi eventuali, eventosi ed eventici che siano capaci di agire sulla dimensione della quotidianità, non dell’extra-ordinarietà: che contribuiscano alla vita, non alla rivoluzione che, come si sa, fa cascare teste per poi riportar tutto al prima.
Questo modello, tante facce nei cerchietti che sorridono, sempre le stesse, sempre le stesse star, sempre gli stessi codalunghisti, che si vedono, di palco in palco, sempre uguali, sempre gli stessi anche se fossero diversi, proprio non va. IMHO